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Cronica conventus Sancti Dominici
de Fesulis ordinis Predicatorum

 1406-1678 ca., redazione avviata nel 1516  

  ms originale nell'archivio del medesimo convento  

 

Testo inviatomi il 30.III.2012 da p. Vincenzo Caprara, superiore del convento fiesolano; trascrizione della dott.ssa Gabriella Battista. Grazie!

A prima lettura m'imbatto in testi che insinuano sospetti sulla qualità paleografica della trascrizione. Dubbi comunque da verificare sistematicamente sul manoscritto originale, o sua riproduzione. Esempi: il ricorrente «scientiarum lector» tra gli uffici del frate non sarà forse «sententiarum lector»? ovvero lettore/insegnante delle Sententiae di Pietro Lombardo († 1160), libro di testo del sistema scolatico dei domenicani, corso teologico. Tironum novis aedibus (f. 16r) è veramente la casa "della famiglia Tironi"?, o non piuttosto il nuovo edificio dei novizi?, il noviziato nuovo: tiro -nis = apprendista, novizio. A noi perviene soltanto il tirocinio! Padre Iacopo Ricci viene eletto provinciale mentre era Indicis secretarius (segretario della Congregazione dell'Indice), non "iudicis secretarius" (f. 36v).

In somma: testo da rileggere sull’originale! Rileggi e correggi. Il lettore delle scienze diventerà di certo il lettore delle Sentenze, e la nuova casa dei Tironi diventerà l'edificio nuovo del noviziato. E così via!

In fatto di cronologia, i cronisti usano d'abitudine lo stile fiorentino (inizio anno il 25 marzo); altrimenti specificano, tipo «secundum consuetudinem romane curie» (inizio anno il 25 dicembre). A inizio 1720 compare anche stile "a Nativitate" (inizio anno il 25 dicembre) in concomitanza con quello "ab Incarnatione".

Introduco numerazione seriale dei singoli frati elencati dalla Cronica, per facilitare i rinvii tramite links.

Intensi i rapporti tra i due conventi domenicani San Domenico di Fiesole e San Marco di Firenze, e pertanto tra le due rispettive cronache. Leggi dunque anche quella di San Marco, e in particolare la voce "Fiesole" nell'indice:

https://www.e-theca.net/emiliopanella/cronica3/mrc500.htm

Emilio Panella OP, settembre 2014

4.II.2016. Convento San Domenico di Fiesole (Piazza San Domenico 4 - 50014 Fiesole, FI). Il superiore fiesolano p. Caprara mi consegna, tramite il collaboratore laico Pietro Guida, un grosso volume dell'archivio conventuale, di moderna rilegatura, che contiene anche la Cronica. Mi propongo di ricontrollare e ritrascrivere il testo sulla base del codice originale. Qualche limite: trasferitomi a Fiesole, ho portato con me pochissimi libri; pressoché nulla delle molteplici fonti medievistiche e linguistiche a mia disposizioni in Firenze. Note e interpretazioni del testo pertanto saranno qui molto ridotte. Me ne scuso.

24.IV.2016. Portato a termine revisione del testo della cronaca sul codice originale:

fsl010.htm

https://www.youtube.com/watch?v=rwkunuosoX4

= Seicento anni a San Domenico di Fiesole (2006)

https://www.mondadoristore.it/Seicento-anni-San-Domenico-na/eai978885960117/

http://www.sandomenicodifiesole.it/

 

 

Premessa

1. Il codice

2. Progettatore e primo cronista

3. Altri conisti?

4. Bibliografia di base  | ë

 

Prologus

I

 acta et gesta conventus Sancti Dominici de Fesulis (1406-1678 ca.)

II

 priores qui in hoc conventu erunt pro tempore (1407-1655; tot. 108)

III

 fratres recepti ad habitum et professionem (1405-1650; tot. 360)

IV

 fratres filii huius conventus defuncti et mortui (1418-1650; tot. 257)

- ma in fase tardiva si danno casi d'infrazione di tale norma: vengono censiti taluni frati deceduti nel convento fiesolano ma che sono filii nativi di altri conventi!

 

index...

     
 

Acquacheta: ospizio del convento fiesolano! | San Marco

 

 Cronica fratrum | Pisa | Siena

 

 Pitigliano | Orvieto

Premessa

1. Il codice della "Cronaca del convento San Domenico di Fiesole".

Fiesole, Archivio del convento San Domenico, 1: grosso volume, solida rilegatura moderna (cm 22x31), molteplici inserti originali, per misura diversi, dalle foliazioni indipendenti: Cronica; Libro de' novizi (1636-1761 ca.); Ricordanze D (1770-1801), e relativo indice alfabetico con rinvio per numero di pagina; Principali cose avvenute prima e dopo il fausto ritorno dei frati..., notizie fino agli ultimi anni dell'Ottocento.

Cronica conventus Sancti Dominici de Fesulis (1516) ff. 1-193, primo inserto (cm 20x28 circa), preceduto da tardivo Indice di 4 carte non numerate. Cronica quadripartita. Fol 1r: «Fideli igitur narratione distinguam volumen hoc in quatuor partes: I) in prima describentur acta et gesta conventus precipalia et notabilia, ff. 1r-39v; II) in secunda priores qui in hoc conventu erunt pro tempore, ff. 49r-56v; III) in tertia fratres recepti ad habitum et professionem, ff. 97r-123v; IV) in quarta vero fratres huius conventus defuncti et mortui», ff. 145r-168v. Vita fratris Sanctes Tosinii Florentini (1538-1608), ff. 186r-193v.

L'ospizio d'Acquacheta apparteneva al convento fiesolano: testimonianze dell'ultimo quarto del Quattrocento. Ignoto alla Cronica fiesolana, e dunque verosimilmente non più esistente ai tempi redazionali della medesima Cronica.

2. Progettatore e primo cronista

Giovanmaria di ser Leonardo dei Tolosani da Colle di Val d’Elsa (pr. Siena), nato in Firenze. OP San Marco 1487, prof. 1488, † Siena 22.I.1549. In novembre 1516 progetta e avvia la Cronica; utilizza in parte una precedente cronaca, "vecchia e difettosa" (f. 1r). Scrive di sua mano, come conferma la giunta autografa in f. 96v (15.VI.1523): «Hoc scripsi ego frater Iohannes Maria ser Leonardi de Tholosanis ex Colle...»; f. 146r (31.V.1523). Ancora attivo nel 1528 (f. 99v, giunta in marg. sin.). Ricorda: scribere, scriptor ecc., non significava a quel tempo il nostro "scrittore"o "autore" ma il copista, per lo più professionale.

Creytens, Les actes..., afp 40 (1970) 415a; Verde, La Congregazione di S. Marco..., MD 14 (1983) 171. Epistolario..., MD 23 (1992) 829b. S.I. Camporeale, Giovanni Tolosani..., AA. VV., Xenia Kaeppeli II, 809-31; Giovanmaria dei Tolosani O.P.: 1530-1546. Umanesimo, Riforma e Teologia controversista, MD 17 (1986) 145-252.

https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Maria_Tolosani_(di_Leonardo)

 

3. Altri cronisti?

■ «Anno Domini 1550, ... reverendissimus pater frater Franciscus Romaeus a Castellione Thusco, magister totius ordinis nostri, venit ad conventum fesulanum... Fuit autem prẹfatus reverendissimus magister ordinis vir mirẹ eruditionis, et precipue donatus fuerat a Deo arte et vehementia dicendi, ita ut ego, qui sẹpissime eum audivi, cum paucos autem annos mihi prẹfuisset in priorem in cẹnobio Sancti Marci Florentiẹ [1532-34], ingenue fatear quosdam audisse elegantiori sermone loqui» (f. 8v). Anonimo, ma gl'incastri cronologici potrebbero risultare utili. Anno 1567: «Huiusce ipse rei sum testis, qui - dum reverendi patris provincialis comes existerem - complures huius viri literas lectitavi» (f. 155r, n° 127).

■ Ultimo quarto del Secento: fra Giuseppe Maria Guidi da Siena, che veste l'abito domenicano ed emette professione tra gli anni 1674 e 1676. Redige le carte ff. 23r-33v (eccetto le lettere del maestro generale trascritte in ff. 27r-28r), testo relativo agli anni 1663-1678 circa. Scrive latino classicheggiante e iperdotto!

■ Molteplicità di cronisti, varietà di scrittura, di consuetudini grafiche, di stili compositivi, tempi lunghissimi di stesura, uso frequente del testo ecc.: il tutto genera molteplici fasce di disordine testuale, di evanescenza d'inchiostro, di erosioni cartacee, specie nelle frange estreme delle pagine. Di conseguenza difficoltà oggettive di lettura in molte sezioni della cronaca; non sempre qui segnalate o annotate. E frequenti dubbi a riconoscere le involontarie sviste grafiche (le uniche che una trascrizione critica dovrebbe correggere!), di contro alle flessibili e varianti consuetudini del latino "vernacolare" (alle quali va data precedenza).

4. Bibliografia di base

Dante Alighieri [† 1321], Inf. XV, 61-66, invettiva contro i fiorentini:

«Ma quello ingrato popolo maligno 
che discese di Fiesole ab antico, 
e tiene ancor del monte e del macigno

ti si farà, per tuo ben far, nimico;
ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi
si disconvien fruttare al dolce fico».

Giovanni Villani [† 1348], Nuova cronica, ed. critica G. Porta, Parma 1990-91, I, c. 1: «E prima diremo onde fu il cominciamento della detta nostra città, conseguendo per gli tempi infino che Dio ne concederà di grazia; e non sanza grande fatica mi travaglierò di ritrarre e ritrovare di più antichi e diversi libri, e croniche e autori, le geste e' fatti de' Fiorentini compilando in questo; e prima l'orrigine dell'antica città di Fiesole, per la cui distruzione fu la cagione e 'l cominciamento della nostra città di Firenze». Ibid. I, cc. 7, 9, 31 (Come Catellina fece ribellare la città di Fiesole a la città di Roma), 33 ss, 37 (Come la città di Fiesole s'arendé a' Romani, e fu distrutta e guasta).

www.classicitaliani.it/index144.htm

■ Gennaio 1621: no al gioco della rulla intorno a San Domenico di Fiesole!

https://www.academia.edu/34444359/

■ (12.XI.2015) Scendendo da Piazza San Domenico di Fiesole verso Via della Piazzuola n° 77, al bivio Via di Barbacane, sulla rotonda di destra, ad altezza di due metri circa, si legge una scritta a incàvo su pietra:

a matre e<t> filia ÆqVe disto

Traduco: "Sono equidistante dalla madre (= Fiesole?) e dalla figlia (= Firenze?)". Scrittura non recentissima, visti il grafema V per U (a meno che non si tratti di dotto paleografo!) e la parziale corrosione.

https://www.academia.edu/33244611/

 

 Via Boccaccio, a circa 4/500 metri da Piazza San Domenico, a destra: cappella San Tommaso Apostolo appartenente al complesso di Villa Schifanoia; endecasillabo inciso su pietra (scrittura mal ridotta!) nella traversa della porta d'ingresso:

Risultati immagini per ALL'IMPETO DEI' VENTI ALL'IMPETO DE' VENTI IMMOBIL SONO

https://www.academia.edu/33683463/

Via Vecchia Fiesolana n° 62. Scritte incise su pietra, a sinistra del cancello d'ingresso. "Villa NIEUWENKAMP" (dal 1926, ma ora tali antichi padroni non vi abitano più - mi dice un anziano signore che abita qui).

Epigrafe sottostante, scritta ottocentesca, distingue i grafemi u/v; alquanto danneggiata ai lati. La trascrivo (5.IX.2016) di persona:

RIPOSO DE' VESCOVI

IN ANTICO COSI' FU CHIAMATA QUESTA VILLA GIA' POSSESSO | DE' VESCOVI FIESOLANI PERCHE' VENENDO A FIESOLE | DALLA LORO RESIDENZA DI FIRENZE POSAVANO QUI' | PER CONTINUARE IL VIAGGIO NELLA TREGGIA SOMMINISTRATA | DA' R(EVEREN)DI PADRI DEL VICINO CONVENTO DI SAN DOMENICO

treggia = antico carro rustico, fornito - al posto delle ruote - di due lunghe aste ricavate da tronchi d'albero e trainato da buoi (dal dizionario italiano DEVOTO-OLI).

Risultato immagine per la treggia

Veicolo ideale - allora - per raggiungere Fiesole lungo l'antica e ripidissima Via Vecchia Fiesolana (la si imbocca dal lato superiore di Piazza San Domenico di Fiesole). I frati domenicani possedevano la treggia; la usavano nei loro lunghi spostamenti, e nel caso la mettevano a disposizione del vescovo fiesolano in risalita verso il suo palazzo episcopale.

Oggi sulla vecchia via fiesolana vi montano autovetture (tregge moderne!). Ma vi marciano molti pedoni, specie giovani turisti!

https://www.academia.edu/28316134/

Lodovico FERRETTI [OP, † 5.IV.1930], La chiesa e il convento di San Domenico di Fiesole. Monografia illustrata, Firenze 1901 [esemplare in Bibl. del conv. di Fiesole, B I supra]. Seconda edizione, Siena (Ed. Cantagalli) 1992, pp. 80; nota introduttiva, p. 7: «La ristampa di questa monografia avviene quasi alla distanza di un secolo dalla sua prima edizione. Le molte vicende capitate nel frattempo in qualche modo hanno inciso nella storia di questo antico monumento e sulla conoscenza di esso. Ci siamo limitati ad effettuare le correzioni indispensabili, lasciando alla prosa di Mons. Ferretti la sua patina di antichità. Le illustrazioni sono del tutto rinnovate; ma non è stato possibile sovrabbondare fino a raggiungere il numero del primitivo repertorio. Le correzioni sul testo e sulle note sono dovute al P. Tito Sante Centi [† 18.V.2010], che per molti anni ha svolto in comunità l'ufficio di archivista e di cronista. L'illustrazione fotografica è dovuta in gran parte al P. Athos Turchi attuale priore del convento. Preziosa è stata la collaborazione del P. Marco Baron per la redazione finale del testo, trascritto e computerizzato dal Sig. Lisini Baldi Lorenzo. T.S.C. - 7 Marzo 1992». Me ne danno copia in San Domenico di Fiesole, dicembre 2015.

S. Orlandi, "Necrologio" di S. Maria Novella, Firenze 1955, II, 514-18 (= ff. 1r-2v, 97r), 706b.

S. Orlandi, S. Antonino, Studi bibliografici I, Firenze 1959; II, Firenze 1960, 93-104, 110-13 (= ff. 2v-3v), 376a-b.

A.F. Verde, La Congregazione di S. Marco..., «Memorie domenicane» 14 (1983) 208-16.

A.F. VERDE, Ser Lorenzo Violi "secretario" del Savonarola?, «Memorie domenicane» 18 (1987) p. 397, § 16.VI.1546.

A.F. Verde - E. Giaconi, Epistolario di fra Vincenzo Mainardi da San Gimignano domenicano 1481-1527, «Memorie domenicane» 23 (1992) 599-611, frati presenti in convento tra 1500 e 1527.

L. PolizzottoCodici savonaroliani e anti-savonaroliani inediti, «Memorie domenicane» 25 (1994) 302.

AA. VV., Il monastero di Santa Caterina a Borgo San Lorenzo, Firenze (Ed. Polistampa) 1997; specie pp. 143 ss.

Crocevia della fede. Sei itinerari fiesolani verso il Terzo Millennio, Edizioni Fruska, Stia (Ar). Due volumetti, il primo (pp. 32) descrive sinteticamente gli itinerari e loro storia; il secondo è cartina topografica. Senza data di pubblicazione, ma sembra precedere di poco l'anno 2000 (cf. p. 32); lo trovo nel refettorio del nostro convento di Fiesole, dicembre 2016.

AA. VV., 600 anni a San Domenico di Fiesole, a cura di A. Bimbi, Firenze (Ed. Polistampa) 2006, pp. 128.

https://www.mondadoristore.it/Seicento-anni-San-Domenico-na/eai978885960117/

T. S. CENTI - A. BELLONI, Gli «illustrissimi» del convento di San Domenico di Fiesole nel VI centenario della fondazione del convento 1406-2006, Firenze (Ed. Nerbini) 2007, pp. 248.

AA. VV., San Domenico di Fiesole tra storia, arte e spiritualità, MD 40 (2009), pp. 476.

Marcella Cipriani, La chiesa e il convento di San Domenico di Fiesole, Firenze (Biblioteca di Memorie Domenicane n° 10) 2014. Brani dalla Cronica conventus Sancti Dominici de Fesulis pp. 146-63 (ff. 1r-20v). Dall'introduzione di Lorenzo Polizzotto, pp. 13-14:

«Come è già stato notato, la dottoressa Cipriani, in questo libro, pubblica una selezione di testi essenziali per la comprensione dei lavori di costruzione intrapresi nel Quattrocento e nel Cinquecento da San Domenico, e fra questi anche una parziale sezione della Cronaca Quadripartita del convento stesso. Questa ammirevole iniziativa dovrebbe essere estesa e completata tramite la pubblicazione integrale della Cronaca e di altri documenti affini, conservati a San Domenico e nell'Archivio di Stato di Firenze. La loro pubblicazione fornirebbe preziose informazioni su altre importanti attività del convento di grande interesse per gli storici: quali gli elementi principali della formazione dei sacerdoti, le caratteristiche della loro predicazione, le fonti originali della spiritualità trasmessa dai frati ai fedeli...».

Proprio così. Primario impegno di "Biblioteca di Memorie Domenicane" sarebbe la pubblicazione critica e integrale della Cronica conventus Sancti Dominici de Fesulis; che fotografa quel che i frati del detto convento pensavano e dicevano di sé.

Nella Foligno di Federico Frezzi. Nobili e cittadini, popolani e contadini, frati, monache, confrati e notai (1341-1416), a cura di Maria Biviglia, Elena Laureti, Federica Romani, Foligno (Centro di ricerche Federico Frezzi) 2015, pp. 42-48.

M. TUrCHi, Le lune di Fieseole. La Città e le sue insegne dalle origini leggendarie al Comune moderno, Firenze (Ed. Polistampa) 2019, pp. 144.

Da pag. 4 di copertina: Questo libro è un viaggio lungo sette secoli seguendo le tracce di un simbolo araldico, il "crescente", la mezzaluna fiesolana attestata fin dal Medioevo, se non derivata da un simbolo devozionale pagano. Frutto di uno studio meticoloso delle fonti, la ricerca ha appurato che Fiesole ha fatto uso nel corso dei secoli di quattro diverse tipologie di insegna. Un numero curiosamente identico alle fasi della luna: nuova, crescente, piena e calante.

«Non si tratta solo di mettere in dubbio o smentire le incrostazioni degli storici e degli eruditi sulla storia dello stemma. - scrive Alessandro Savorelli nella Prefazione - ma capire il perché di quelle incrostazioni e la mentalità e i gusti delle varie epoche che le produssero. Non capiremo forse i perché della storia della luna di Fiesole, ma sapremo molto sul suo mito e come e perché è sorto e cambiato».


finis


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